Il codice che non c'è
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“ IL CODEX CHE NON C’ E’ ”
INTRODUZIONE al CATALOGO D’ ARTE
È un piacere immenso introdurre il lavoro prezioso e bello dei nostri Artisti, che, in occasione del rientro del Codex Purpureus Rossanensis, hanno voluto realizzare un progetto di alto profilo culturale, “Il Codex che non c’è”, coinvolgendo le proprie capacità a servizio di un momento storico per la nostra Chiesa diocesana, per la nostra città di Rossano e per l’intero territorio.
Quanto si potrà ammirare di persona nell’accostarsi alle opere, e quanto si potrà intuire nello sfogliare questo Catalogo d’arte è: desiderio, percezione, luce, narrazione, tratto che si fa parola, colore che si trasforma in calore interiore.
Poliedrica e significativa è l’opera realizzata dal “Cenacolo degli Artisti per il Codex”, che vuole contribuire a raffigurare pagine evangeliche non presenti nel Codex Rossanensis.
L’intento mi sembra riuscito e diviene testimonianza di un coinvolgimento appassionato, con cui si corona bellamente l’evento del ritorno a casa di questo prezioso, inestimabile, Evangelario purpureo.
La nobiltà del manufatto bizantino non lascia perplessità su quanto la storia ci chiede.
Esso è Parola di quel Dio che ha scelto la carne umana come ricettacolo della sua presenza.
L’infinitamente grande che viene ospitato dall’infinitamente piccolo.
Tutto racconta del mistero ineffabile della bellezza, che prende forma, sembianza, luce, nella dinamica del dono, dell’amore.
Anche l’opera realizzata dai nostri Artisti risente di questo pregevole cammino intessuto della logica del dono.
A loro la gratitudine di questa Chiesa e di coloro che, cogliendo il bello, sapranno godere di quanto realizzato.
Una particolare menzione va all’esimio Professor Francesco FILARETO, ideatore e moderatore del progetto artistico.
A tutti buona visione.
X Giuseppe Satriano
Arcivescovo
Quanto si potrà ammirare di persona nell’accostarsi alle opere, e quanto si potrà intuire nello sfogliare questo Catalogo d’arte è: desiderio, percezione, luce, narrazione, tratto che si fa parola, colore che si trasforma in calore interiore.
Poliedrica e significativa è l’opera realizzata dal “Cenacolo degli Artisti per il Codex”, che vuole contribuire a raffigurare pagine evangeliche non presenti nel Codex Rossanensis.
L’intento mi sembra riuscito e diviene testimonianza di un coinvolgimento appassionato, con cui si corona bellamente l’evento del ritorno a casa di questo prezioso, inestimabile, Evangelario purpureo.
La nobiltà del manufatto bizantino non lascia perplessità su quanto la storia ci chiede.
Esso è Parola di quel Dio che ha scelto la carne umana come ricettacolo della sua presenza.
L’infinitamente grande che viene ospitato dall’infinitamente piccolo.
Tutto racconta del mistero ineffabile della bellezza, che prende forma, sembianza, luce, nella dinamica del dono, dell’amore.
Anche l’opera realizzata dai nostri Artisti risente di questo pregevole cammino intessuto della logica del dono.
A loro la gratitudine di questa Chiesa e di coloro che, cogliendo il bello, sapranno godere di quanto realizzato.
Una particolare menzione va all’esimio Professor Francesco FILARETO, ideatore e moderatore del progetto artistico.
A tutti buona visione.
X Giuseppe Satriano
Arcivescovo
“ IL CODEX
CHE NON C’ E’ ”
PRESENTAZIONE del CATALOGO
D’ ARTE
Era
il 10 ottobre del 2016 quando a Milano, presso la “Vigna di Leonardo–Palazzo
degli Atellani”, mi accingevo a parlare del famoso “Codice di Rossano” a un nutrito e attento pubblico in un Convegno
sulle “Eccellenze culturali ed
enogastronomiche della Calabria”, organizzato, nel quadro delle iniziative
connesse all’Expò Milano 2015, dai Gruppi di Azione Locale (G.A.L.) “Sila Greca
Basso Jonio Cosentino” (correlatori il Presidente Ranieri Filippelli e il
Direttore Franco Rizzo), “Alto Jonio Federico II”, “Savuto”, “Valle del Crati”,
quando l’Arcivescovo di Rossano-Cariati, S. E. Giuseppe Satriano, presente come
relatore, diede la bella e attesa notizia che, il giorno prima, il nostro Codex
Purpureus Rossanensis è stato incluso nel “Registro della Memoria del Mondo “ dell’ UNESCO, un giusto e
doveroso riconoscimento, atteso dal 2007, che indica al mondo l’ Evangelario
Rossanese e, quindi, Rossano quali patrimonio bizantino dell’ Umanità.
Immediatamente mi posi la domanda: che cosa
può fare il mondo della Cultura e dell’Arte per preparare, accogliere e
accompagnare il “ritorno” del
prezioso Evangelario nella città di Rossano e nella Calabria del Nord-Est, dopo
un lungo periodo trascorso a Roma presso l’ “Istituto Centrale per il Restauro
e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario” (ICRCPAL) di Roma,
dove è stato curato da muffe e funghi, restaurato e riportato al suo primitivo
splendore.
Nacque così un’idea ambiziosa, diventata
ben presto un Progetto condiviso, dopo una serie di incontri culturali
collegiali con noti artisti della città e del territorio, motivati a
mobilitarsi come avanguardia artistica e creativa di questo comprensorio, al
fine di rendersi co-protagonisti di una forte, originale e forse irripetibile
iniziativa in occasione del ritorno a Rossano del Rossanensis Purpureus Codex.
Convenimmo
tutti nei “Cenacoli d’Arte per il Codex”,
tenutisi da gennaio fino a pochi giorni fa:
a) che l’Arte si può e si deve mettere al
servizio della valorizzazione del nostro Codex,
bene culturale, a oggi, unico in Calabria ad avere il riconoscimento UNESCO e,
perciò, il più rappresentativo del territorio e della Regione;
b) che gli Artisti, in quanto persone e
cittadini, possono e debbono dare testimonianza di amore e un contributo
personale, volontario e gratuito, per il luogo d’appartenenza;
c) che i singoli Artisti, pur nel rispetto
della loro soggettività e della loro autonomia e libertà tecnica e creativa,
possono e debbono cercare una comunanza di sentimenti, una sintesi unificante inclusiva
e, quindi, mettersi a disposizione di un progetto generale, comune, condiviso;
d) che, stabilite le regole dello stare
insieme e del lavorare insieme per realizzare un Progetto d’Arte a più mani, si
deve programmare e operare cercando il massimo di convergenza e di unità tra
persone e Artisti diversi, affidando a un Coordinatore-portavoce, scelto
unanimemente, il compito e l’onere di indicare il percorso unificante in caso
di difficoltà a decidere con l’accordo di tutti;
e)
che
è necessario e urgente, nell’attuale fase complessa e travagliata della storia
di questo territorio, ricca di inquietudini, ma anche di speranze, mettere al
centro della vita sociale la Cultura, l’Arte e la Bellezza, come valori
umanistici, risorse economiche, finalità di un progetto di sviluppo locale
sostenibile;
f)
che
è altrettanto necessario e urgente unire in modo solidale intelligenze
creative, vincere
l'indifferenza, la rassegnazione, l’immobilismo, ri-avviare processi virtuosi
di reattività sia della coscienza individuale e collettiva sia
dell’economia locale, fare
ripartire il territorio mettendolo all’attenzione nazionale e internazionale.
Una volta stabilite queste regole e queste aspirazioni, è nato nel “
Cenacolo
degli Artisti per
il Codex ” il Progetto d’Arte denominato " Il CODICE CHE NON C'E' ".
Mentre i Pittori sconosciuti
delle 15 miniature del Codex Purpureus Rossanensis, ossia del “ CODICE CHE C'E' ”,
hanno illustrato momenti significativi
dei Vangeli di Matteo e Marco, viceversa, i nostri Artisti, consapevoli
della grave perdita nell’Evangelario di Rossano dei Vangeli di Luca
e Giovanni
e delle connesse miniature, hanno dato fondo alla loro immaginazione e alla
loro creatività; pertanto, essi, dopo
avere letto e selezionato i principali avvenimenti e messaggi di quei Vangeli
mancanti, hanno illustrato gli stessi mediante 28 dipinti, una campionatura di
illustrazioni del “Codice che non c’è”, che,
presentato nell’austera cornice della Chiesa quattrocentesca di San Bernardino
il 27 giugno 2016, affiancherà e accompagnerà il “Codice che c’è ”
nell’auspicabile istituzione di una Pinacoteca diocesana.
Gli Artisti del “Cenacolo per il Codex ”, autori delle
illustrazioni pittoriche dei passi evangelici di Luca e Giovanni, sono:
N. 1 : Lavorato Imma :
Nascita di Gesù
(Luca, cap. 1).
N. 2 : D’Amico Antonio :
I pastori al
Presepio (Luca, cap. 1).
N. 3 : Attadia Pietro :
Tentazioni di Gesù
(Luca, cap. 4).
N. 4 : Crupi
Milena : Guarigione della suocera di Pietro e altri prodigi (Luca, cap.
4).
N. 5 :
Pranteda Bina : Lo sposalizio a Cana
di Galilea (Giovanni, cap. 2, 1-11).
N. 6 : Sangregorio Maria Grazia :
Pesca miracolosa (Luca,
cap. 5).
N. 7 : Perrone
Amelia : Il
lebbroso guarito (Luca, cap. 5).
N. 8 : Misurelli
Liliana : La
Samaritana (Giovanni, cap. 4).
N. 9 : Romano
Umberto : Gesù
cammina sulle acque
(Giovanni, cap. 6).
N. 10 : De
Simone Gaetano :
Il discorso della
montagna (Luca, cap. 6).
N. 11 : Ferraina Ercolino :
Moltiplicazione dei pani
(Giovanni, cap. 6).
N. 12 : Attadia
Emanuele : L’ adultera (Giovanni,
cap. 8).
N. 13 : Mamone
Capria Ornella :
Parabola del Seminatore
(Luca, cap. 8).
N. 14 : Marinaro
Anna : Il
buon Pastore (Giovanni, cap. 10).
N. 15 : Vincenzo
Antonella : La trasfigurazione
(Luca, Cap. 18).
N. 16 : Stabile Riccarda: Gesù
rivela il Vangelo ai
fanciulli (Luca, Cap. 10, 21-22).
N. 17 :
Milito Antonella : Beata
colei che ti
fu Madre (Luca, cap. 11).
N. 18 : Sergio
Patrizia : La vite
e i tralci
(Giovanni, cap. 15).
N. 19 : Scino
Natalino : Il figliol
prodigo (Luca, Cap. 15, 11, 13-14,20,
23-24).
N. 20 : Visciglia
Lucietta : Gesù
e i fanciulli
(Luca, cap. 18).
N. 21 : Romano
Francesca : Il notabile
molto ricco ()
N. 22 : Quercia
Sonia : Zaccheo (Luca, Cap. 19, 2, 5, 8-9).
N. 23 : Graziano Ernesto : Tradimento di Giuda,
cattura di Gesù (Luca, 22;Giovanni, 18).
N. 24 : Marino
Ermanno : Gesù e il
Cireneo (Luca, cap. 23, 26).
N. 25 : Voltarelli Giuseppe: Crocefissione, agonia,
morte Gesù (Luca, 23; Giovanni, 19).
N. 26 : Gedeone
Carmine : L’ascensione o resurrezione (Luca, C. 24, Giovanni, C. 20).
N. 27 : Santalucia
Sasà : Gesù
appare alla Maddalena
(Giovanni, cap. 20).
N. 28 : Savoia Pino : L’apparizione di Gesù ai discepoli (Luca, C. 24, Giovanni, Cap.
20).
Rossano,
15/6/2016.
Il Coordinatore
del “ Cenacolo degli Artisti
per il Codex ”
Francesco Filareto